Uomo e dintorni: la Libertà

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Uomo e dintorni: la Libertà

Tre Giorni Studio allo STI

Liberta’ va cercando, che e’ si’ cara
Come ben sa chi per lei vita rifiuta…
Con questi versi nel primo canto del  Purgatorio, Virgilio definisce il senso dell’itinerario di Dante: ricercare la verita’, un  bene cosi’ prezioso che vale la vita.
Appunto questa implicazione tra liberta’ e vita ha guidato la tre giorni di studio che si e’ tenuta lo scorso 16, 17 e 18 novembre presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Fossano.
Il compito che ci si e’ dati all’inizio di questa avventura e’ ridefinire una parola cosi’ abusata da rischiare di non rientrare più nei nostri orizzonti quotidiani I tre relatori, provenienti da ambiti disciplinari differenti, hanno dimostrato con competenza che la liberta’ e’ la capacita’ di decidere della propria vita in modo cosi’ radicale e unico da non poter più dire: “E’ un valore che non mi riguarda”.
Decidersi significa impegnarsi perché il proprio desiderio si realizzi: e’ sotto gli occhi di tutti il fatto che l’atleta deve allenarsi per vincere il premio desiderato.  Dunque il desiderio ha bisogno di passare per una disciplina per arrivare alla sua realizzazione. Questa disciplina trova varie denominazioni che riassumiamo nel termine “legge”.Il primo giorno in professor M. Recalcati (direttore dell’Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata e docente all’Universita’ di Pavia) ha sottolineato come in questa dialettica tra desiderio e legge ritorni il padre di freudiana memoria, quel padre severo che, privandoci della possibilita’ di un godimento immediato, mette le ali al nostro desiderio di bene e ci spinge a crescere.
Se Freud aveva a suo tempo espresso questo concetto col mito greco di Edipo, oggi, dice il professor Recalcati, si fa riferimento a Telemaco, il figlio di Ulisse che scruta il mare in attesa che torni il padre a mettere ordine nella sua vita, dopo che la societa’ dei consumi ha tolto ogni limite al godimento e regala soddisfazioni eliminando le necessarie regole. «Il capitalismo (ossia la mentalita’ capitalistica, non si trattaa di un’indicazione ideologica) promette salvezza (nei beni immediatamente godibili) e produce insoddisfazione».
La professoressa Boella (docente di filosofia morale all’Universita’ degli Studi di Milano) ha portato la questione nell’ambito filosofico, introducendo il concetto di responsabilita’. Questa parola significa farsi carico dell’altro: solo laddove l’ altro mi interpella io posso decidere la mia liberta’. La nostra professoressa ha citato Emmanuel Lévinas, un filosofo francese che ha riflettuto sul valore dell’alterita’. Viviamo in un mondo di relazioni, siamo animali sociali, politikoi zoi, direbbe Aristotele; non decidiamo noi le relazioni che interpellano la nostra vita, ce le troviamo ogni volta che apriamo gli occhi, sta a noi rispondere. Questa risposta chiama in causa la nostra vita e la nostra liberta’.
Ma allora liberta’ e’ puro altruismo, disinteresse per la propria persona un nobile e ideale valore a cui posso tendere, magari in alcuni periodi?
No, risponderebbe il professor Chiodi (docente di Teologia morale alla Facolta’ Teologica di Milano), relatore dell’ultima giornata, la liberta’ intesa in questo senso nasce dal desiderio di quel bene che si e’ percepito; essa determina la mia vita non perché sto inseguendo una Chimera, ma perché nella mia vita ho gia’ intravisto una parte di quel bene, anche solo nel fatto di essere voluto da altri. L’amore di una madre, il calore di un’amicizia, sono tutte anticipazioni di bene che interpellano la liberta’, la spronano a mettersi in cammino e a prendere le piccole e grandi decisioni della vita. Cosi’ il cristiano, che fa memoria del suo Signore morto e risorto per lui, sa di non correre dietro a favole artificiosamente inventate. Egli crede a Cristo, ma questa fede non e’ un ideale come nemmeno Gesù lo e’: si tratta di  una persona. Questa fede allora si manifesta  quando ci decidiamo per l’amore al prossimo, amore che e’ testimonianza del Signore per i cristiani, traccia di Dio per gli altri.
E’ in questa fede pratica che il cristiano, decidendosi per Cristo e per  gli altri, decide la sua vita, si incammina per quella strada che lo porta verso quell’amore che muove il sole e l’altre stelle.


18 novembre 2011
fr. Luca Minuto

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